Sequence
Il tempo tra le foto è riempito dallo spettatore traendo spunto innanzitutto da se stesso e poi da ciò che è in grado di leggere nelle allusioni della composizione, dalle suggestioni che emergono dal trattamento, o dagli eventuali simbolismi che possono provenire dal lavoro stesso.
"...se sembrano comparire dei simboli, essi sono invece semplici indicazioni di significatività. Il significato appare nello stato d'animo che questi creano nello spettatore; passando di foto in foto, il flusso della sequenza crea dei piccoli gorghi nel fiume delle sue allusioni.
Le rocce sono solo soggetti sui quali la significatività sta sparsa, come panni messi a terra ad asciugare."
"La fotocamera e l'occhio sono insieme una macchina del tempo con cui la mente può fare lo stesso tipo di violenza al tempo e allo spazio allo stesso modo dei sogni."
La fotografia creativa (o comunicativa) è quella in cui Minor White vede agire il principio di equivalenza (Alfred Stieglitz); in essa, tramite le foto di cose-del-mondo, l'autore parla di questioni interiori e gli spettatori - a loro volta - sono coinvolti nel trovarvi un'equivalenza con se stessi. L'immagine dunque parte da una risonanza interiore dell'autore, ma si fa specchio degli altri.
Nelle foto di Minor White tutte le cose, così come gli ambienti naturali che ne sono il soggetto privilegiato, non appaiono mai per ciò che sono. Non sono mai l'espressione di se stesse, ma perdono la loro sostanza oggettiva per farsi strumento del distacco dal mondo sensibile. Sono forme, prevalentemente di luce, inafferrabili attraverso la comune e scontata percezione sensoriale. Inducendo smarrimento e angoscia, esse si fanno comunione tra l'Io profondo dell'uomo e il Trascendente.
"At first glance a photograph can inform us, at second glance it can reach us."
"Photographs side by side cannot help being mutually affected. Transpose them, the meaning changes."
"A sequence of photographs, then, functions as a little drama of dreams with a memory."